Ridurre l'assunzione di proteine o ridurre il peso? Quale tra i due approcci si applica per primo nei pazienti obesi affetti da glomerulopatie proteinuriche? I risultati preliminari di un approccio nuovo, sequenziale e dietetico in 15 pazienti.
Realizzato con la collaborazione dell’US di nefrologia dell’ospedale di Orbassano (TO) e l’Università degli Studi di Torino.
Questo è il secondo studio presentato al primo corso CME del Diabesity Working Group dell’ERA-EDTA che si è tenuto a Tenerife.
Lo scopo di questa relazione è stato quello di discutere i risultati ottenuti nei pazienti obesi o in sovrappeso affetti da glomerulopatie proteinuriche con un nuovo approccio, che ha coinvolto due diete in sequenza: in primo luogo, una dieta dimagrante intensa e a breve termine, seguita da una dieta a basso contenuto proteico e a lungo termine, entrambe basate sulle caratteristiche dei pazienti e sulle preferenze personali, all'interno di una scelta di alimenti multipla.
Anche se ancora in corso, lo studio, con un approccio dietetico su misura per obesità e sovrappeso in pazienti affetti da malattie proteinuriche glomerulari, suggerisce che una combinazione sequenziale di un’intensa perdita di peso e una dieta a basso contenuto proteico potrebbe avere successo nella perdita peso, pur sempre mantenendo la massa magra e controllando l’iperfiltrazione e la proteinuria.
In questo contesto, un rigoroso follow-up multispecialistico dedicato e un programma alimentare a scelta multipla flessibile e qualitativo sono stati la chiave per il successo.