Cambieranno colore in base allo stato di conservazione del cibo e si potranno controllare con una App.
I consumatori del futuro non faranno più confusione con le date di scadenza segnate sulle confezioni e non dovranno fare i conti con etichette sbagliate. Sembra, infatti, che siano in arrivo nei supermercati le etichette “intelligenti”, in grado di cambiare colore in base allo stato di conservazione del cibo.
Una rivoluzione non da poco, perché con un solo colpo d’occhio si può capire se fidarsi o meno.
Ma come nasce l’intuizione delle etichette che cambiano colore?
Pare che a mettere a punto la speciale nanotecnologia siano stati i ricercatori della Clarkson University di Potsdam, New York, che già 10 anni fa avevano iniziato una serie di sperimentazioni sul tè e sul vino cercando di rilevarne la presenza di antiossidanti.
La tecnologia sviluppata consiste nell'applicazione di un particolare sensore a basso costo sulle etichette di carta, in grado di individuare deterioramento e contaminazione non solo nei cibi, ma anche nei cosmetici.
Pare inoltre che anche il Centro ENEA di Portici stia lavorando per mettere sul mercato questa particolare innovazione nell’ambito dell’elettronica organica. In questo caso lo status del cibo potrebbe controllarsi tramite una semplice App da installare sul proprio smartphone.
Nel laboratorio Tecnologie e Ricerca per l'applicazione dei polimeri nei dispositivi elettronici (Tripode), infatti, è in fase di sviluppo un progetto sulle etichette intelligenti, utilizzate per la rilevazione di parametri fisici ambientali.
L' applicazione permetterà il controllo dello stato di conservazione dei cibi nei supermercati del futuro.
Come funzionano le etichette RFID?
Le etichette RFID (Radio-Frequency Identification), nate nell’ambito del progetto di ricerca SMARTAGS (SMART application for organic TAGS), sono dotate di sensori chimici capaci di rilevare temperatura e umidità e quindi fornire dettagli sullo stato del cibo.
I dati sono acquisiti attraverso un innovativo sistema di riconoscimento che, opportunamente sviluppato, potrà integrarsi con il packaging di prodotti alimentari e trasmettere informazioni sullo stato di conservazione ed eventuali anomalie, fornendo al produttore, alla catena di distribuzione e al consumatore informazioni generali e contestuali riguardo il prodotto.
Il consumatore potrà così monitorare i valori nutrizionali dell'alimento e avere la garanzia della provenienza dei prodotti che acquista.
“Le etichette RFID sensibili potranno essere utilizzate sia nei supermercati del futuro, sia per il monitoraggio di ambienti contaminati, lavorazioni industriali e in agricoltura”, spiega Carla Minarini, responsabile del Laboratorio nanomateriali e dispositivi, Divisione processi e materiali per la sostenibilità dell'Enea.
Questa rivoluzione tecnologica è destinata, quindi, a cambiare completamente il mercato, tutelando il consumatore e permettendo alle Aziende di fornire il massimo della qualità.