Quando ci consigliano di mangiare cibi ricchi di ferro pensiamo subito alla carne. Ma esistono alternative vegetali, leggere e gustose come il cavolfiore.
Il cavolfiore (dal latino caulis-floris) è una delle varietà più comuni di cavolo e appartiene alla vasta famiglia delle Crucifere.
Originario dell’Europa, è oggi coltivato in tutto il mondo.
Tante proprietà
I cavolfiori sono una verdura tipica della stagione fredda. È opportuno approfittare delle loro caratteristiche nutritive e consumarli un paio di volte la settimana per tutto l’inverno. Grazie all’elevato potere saziante, sono perfetti anche per chi segue una dieta dimagrante.
Questa verdura è ricca di fibre che regolano l’intestino ed è priva di glutine. Contiene molto potassio, fosforo, magnesio, ma soprattutto vitamina C, essenziale per il sistema immunitario, e vitamina B9, che stimola la produzione di globuli rossi.
Indicata in caso di diabete, contribuisce, con la loro azione, al controllo della glicemia.
Il centrifugato di cavolfiori è un valido rimedio naturale contro il raffreddore. I cavolfiori, inoltre, aiutano a regolare il battito cardiaco e a tenere sotto controllo la pressione arteriosa; stimolano il funzionamento della tiroide.
Si tratta di ortaggi particolarmente indicati per chi soffre di anemia o per chi deve aumentare l’apporto giornaliero di ferro nella propria dieta.
Il cavolfiore in cucina
Solitamente viene consumato cotto (meglio se a vapore o appena sbollentato), ma se è di provenienza bio si può gustare crudo, affettato sottile, in pinzimonio o in insalata. Generalmente, però, lo si gusta lessato: si cuoce intero (privato delle foglie e dopo aver praticato un taglio a croce sul torsolo), immergendolo nell’acqua con il fiore rivolto verso l’alto; il tempo di cottura è di circa 45 minuti. Oppure, per abbreviare il tempo di cottura, si può dividere il cavolfiore a cimette.
Dopo la lessatura il cavolfiore può essere cucinato in svariati modi: gratinato, fritto, aggiunto a sughi per la pasta. Con questo ortaggio si possono preparare anche delle ottime minestre e delle frittate.
Come cucinare il cavolfiore senza ridurre l’apporto di ferro
Questo ortaggio è sì ricco di ferro, ma bisogna conoscere quali sono i trucchi per assimilarlo e non perderlo con il metodo di cottura utilizzato. L’assimilazione di ferro è molto più alta se si accompagna il cavolfiore a cibi ricchi di vitamina C. Il metodo di cottura migliore è al vapore per alcuni minuti poiché tale cottura permette di non alterare le fibre e di mantenere le caratteristiche benefiche del prodotto. Si può mangiare con un po’ di olio evo e qualche spezia. Il piatto sarà molto leggero ma sicuramente un concentrato di ferro.
Come riconoscere il cavolfiore fresco
Un cavolfiore fresco si riconosce proprio dal colore (tanto più è bianco, tanto più è fresco) e dalla consistenza: deve essere sodo e compatto, con le infiorescenze chiuse e ben aderenti al torsolo e tra di loro, contornate da foglie verdi e carnose.
Un buon cavolfiore deve avere testa compatta e foglie verdi croccanti e non devono esistere germogli verdi tra le infiorescenze. Prima di utilizzarlo è bene lasciarlo per almeno un’ora in acqua fredda in modo da eliminare insetti o sabbia che possono essere annidati tra le cimette.
Alimenti della salute
I cavolfiori sono un vero e proprio alimento della salute, ma ce ne sono tanti altri. Continuate a seguire Bioimis per saperne di più!