Secondo la Food and Drug Administration, l’agenzia statunitense responsabile della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, le nuove scoperte scientifiche rendono necessario oggi aggiornare la definizione di “salutare” .
Cosa fa bene alla salute?
Il termine Salutare è stato introdotto nel 1995, quando i grassi rappresentavano la principale preoccupazione dei medici, mentre gli zuccheri ad esempio non venivano presi nemmeno in considerazione. I 5 criteri per etichettare un prodotto come salutare riguardavano quindi un mix di grassi, grassi saturi, sodio, colesterolo e ingredienti come vitamina C o calcio, i cui livelli variavano a seconda della categoria alimentare.
Tutti i grassi fanno male?
Oggi i progressi della medicina e della nutrizione hanno permesso di scoprire ad esempio che non tutti i grassi sono nocivi, introducendo la nozione di “grasso salutare”: olio extravergine d’oliva, frutta secca, semi ecc.. (come sanno le migliaia di persone che seguono il metodo Bioimis). “Per questo motivo la FDA ha deciso di aprire una consultazione pubblica, rivolta agli esperti di alimentazione - come afferma Lauren Kotwicki, portavoce dell’agenzia - sollevando un dibattito pubblico sulla questione per giungere ad una definizione più moderna alla luce dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche”.
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