Secondo un recente studio australiano, l'infanzia e l'adolescenza sono i periodi cruciali per influenzare positivamente la propria salute cerebrale da anziani.
Arrivano nuove conferme scientifiche sugli importanti benefici dell’esercizio fisico già nella primissima età.
Secondo una nuova ricerca della Deakin University di Melbourne, che ha passato al vaglio un serie di studi in materia, l'infanzia e l'adolescenza sono i periodi cruciali per influenzare positivamente la salute cerebrale più tardi nella vita.
Secondo gli scienziati australiani, l’attività fisica costante può ridurre il rischio di sviluppare in futuro disturbi cognitivi, demenza senile e morbo di Parkinson. Per arrivare a tali obiettivi, però, il movimento deve essere eseguito con costanza fin dai primi anni di vita. Oltre a ridurre il rischio futuro di demenza e del morbo di Parkinson, infatti, un’abitudine duratura all’attività fisica, specie in esercizi che migliorano la forza fisica, assicura benefici al cervello nelle differenti fasi della vita, e al contempo può avere effetti diretti sulla sua struttura e sulle sue funzioni.
Il segreto: allenarsi con costanza
Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, i benefici che derivano dall’attività fisica condotta fin dai primi anni di vita, sono differenti man mano che passa il tempo. Quella svolta durante l’adolescenza pare essere, in assoluto, il più forte fattore protettivo contro il deficit cognitivo che si può presentare intorno ai settant’anni.
L’attività fisica, tuttavia, non dovrebbe essere praticata solo durante la fase adolescenziale ma anche negli anni successivi. In particolare, fra i 20 e i 40 anni il nostro organismo è in grado di sviluppare importanti difese contro la demenza. Infatti, alcuni cambiamenti cerebrali che si sviluppano in quegli anni potrebbero portare a deficit cognitivi in età avanzata.
Allenarsi con costanza in tutti i vari periodi della propria vita può, anche, ridurre vistosamente il rischio di sviluppare ipertensione e diabete di tipo 2, che possono, a lungo andare, danneggiare i vasi sanguigni che si trovano a livello cerebrale.
Ne consegue che la scarsa attività fisica può portare a tutta una serie di disturbi a cascata che si verificano in età adulta. “Si riteneva che alla nascita avessimo già tutte le cellule cerebrali di cui avremmo disposto nella vita, ma ora sappiamo che nell'ippocampo, la parte del cervello interessata alla memoria, queste si possono rigenerare nel corso della vita e che l'esercizio può promuoverne una nuova crescita” spiega la responsabile della ricerca Macpherson.
Per mantenere in salute cuore e cervello bisogna praticare attività fisica costante secondo l’età. Durante l’infanzia e l’adolescenza lo sport dovrà essere più duraturo e più intenso rispetto all’età adulta ed essere accompagnato dall'addestramento alla resistenza fisica. In questo modo si aumenta la produzione dell'ormone della crescita chiamato IGF (insulin-like growth factor), che ha una forte influenza sulla memoria.
Benessere e salute sono obiettivi facilmente raggiungibili con una dieta sana ed equilibrata.