Cibi e proprietà , Buone abitudini

Il crudismo è salutare?

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La cucina raw, a base di menù non cotti può essere una buona alternativa? Attenzione a non esagerare!

 

Le radici del crudismo si rifanno inevitabilmente a prima della scoperta del fuoco, quando l’uomo consumava crudo il suo cibo. 

Con la scoperta del fuoco infatti, tutto è cambiato. Il cibo non più solo mezzo per nutrirsi, ma materia per sperimentare l’arte culinaria.  

In tutte le epoche della storia, però, sono esistiti uomini che hanno proclamato l’effetto benefico della dieta senza cottura.

Il crudismo si divide tra coloro che sostengono lo stile vegan, vegetariano o addirittura onnivoro. Il crudista vegetariano fa uso di latte, uova, e miele, l’onnivoro aggiunge carne e pesce crudi. Al posto della cottura i cibi vengono tagliati, affettati, frullati, centrifugati, marinati o disidratati.

Mangiare crudo fa bene?

I cibi cotti offrono numerosi vantaggi, a cominciare dal buon sapore e dalla facilità di masticazione. Consentono di assimilare meglio alcuni nutrienti, come il betacarotene, e possono favorire la digeribilità. A patto però che la cottura sia corretta; altrimenti si rischia di avere alimenti privi di nutrienti se non addirittura cancerogeni, nel caso si riscaldi troppo un cibo già cotto o si esageri con la griglia e l’affumicatura. Gli alimenti cotti ad alte temperature e con calore secco formano poi dei composti nocivi per l’organismo, come i prodotti della glicazione avanzata. Aumentare i cibi crudi può aiutare a ridurre nettamente questi composti.

Gli enzimi sono alla base dei principi della cucina crudista. Queste sostanze lavorano bene fra i 40 e 45°C (alcune anche a temperature superiori); oltre vengono distrutte. Sono essenziali per mantenere le corrette funzioni dell’organismo, per la digestione degli alimenti e per il processo di ricostruzione dei tessuti. 

Il crudismo garantisce un apporto di vitamine e minerali non alterati dai processi di cottura, stimola la digestione, dà un grande senso di sazietà, disintossica, porta il peso del corpo al giusto livello e idrata.

Masticare verdure crude migliora l’irrorazione delle gengive e aiuta a prevenire lo scalzamento dei denti; inoltre permette di assumere più fibre. Se gli alimenti raw precedono il pasto, queste fibre aiutano a controllare l’indice glicemico dei piatti che seguiranno e a mantenere basso il colesterolo. 

La dieta ideale? Prevede cibi crudi.. E cotti!

Crudo e cotto si integrano ottimamente in una dieta equilibrata. L’ideale è limitare gli alimenti crudi al 40-50% dell’alimentazione, adottando per lo più cotture leggere e senza grassi per la porzione cotta della dieta.

Occorre in ogni caso aumentare con cautela la porzione raw quotidiana: l’intestino va abituato poco alla volta a questo maggior apporto di fibre che, essendo prebiotiche, possono causare gonfiori e malesseri.

Verdura e frutta i principali protagonisti. Altri alimenti da non trascurare sono i semi oleosi, fonte di macro e micronutrienti, i cereali e i legumi. I cereali possono essere mangiati in parte crudi, sotto forma di fiocchi freschi, e in parte cotti; i legumi possono essere velenosi da crudi ed è quindi indispensabile cuocerli, ma è possibile mangiare crudi un po’ di piselli, fave e ceci. 

Importanti, anche, i germogli, che sono veri e propri integratori naturali. Rispetto al seme di origine aumentano nettamente il contenuto di vitamine, minerali e antiossidanti, che risultano meglio assimilabili. 

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