Il rapporto con il cibo, un intricato intreccio di amore e odio, di passione e insoddisfazione, riflette l'anima di una nazione. In Italia, patria della buona cucina, questo legame è sempre più sottoposto a una dura prova...
In Italia secondo una ricerca l'escalation di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione che richiama l'attenzione su una realtà spesso oscurata.
Secondo recenti dati del Ministero della Salute infatti, gli accessi alle cure per i disturbi alimentari sono aumentati di quasi il quaranta per cento.
Disturbi alimentari in crescita
Anoressia, bulimia nervosa e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata) sono diventati temi di sanità pubblica, spesso associati ad altre condizioni psicopatologiche.
La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente complicato la situazione, con un aumento dei casi stimato del trenta-trentacinque per cento. Sono i giovani a pagare il prezzo più alto, influenzati dalla fragilità della gioventù, dall'iperconnettività dei social media e dall'impatto del lockdown sulla socialità.
L'Osservatorio "Unobravo" sui Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione in Italia ha rivelato dati sconcertanti.
Il 64,5 per cento dei soggetti a rischio di disturbi della nutrizione e dell'Alimentazione (DNA) ha meno di 33 anni, con la maggioranza concentrata nella fascia tra i 25 e i 32 anni. Le donne sono particolarmente colpite, rappresentando il 79,4 per cento dei casi.
Nonostante una maggiore consapevolezza, solo il 9,3 per cento degli intervistati ha già una diagnosi di disturbo del comportamento alimentare, mentre il restante 90,7 per cento potrebbe cercare supporto psicologico per la prima volta.
Questi dati evidenziano la necessità di informazione e sensibilizzazione sul problema, oltre alla promozione di rapporti sani e positivi con il cibo. In un paese come l'Italia, dove il cibo è cultura e identità, è cruciale investire nell'educazione delle nuove generazioni affinché possano sviluppare una relazione equilibrata con l'alimentazione.
In conclusione, sebbene ci sia ancora molta strada da fare, riconoscere il problema è il primo passo verso il cambiamento. È ora di impegnarsi per un futuro in cui il cibo non sia solo piacere, ma anche benessere.
Oltre alle persone che soffrono di disturbi alimentari è in crescita il numero di persone che avrebbero bisogno di aiuto per ritrovare il loro pesoforma e migliorare la loro salute