Una delle soluzioni per venire incontro alla carenza di iodio nella nostra dieta è la biofortificazione dei prodotti alimentari. Scoprite di cosa si tratta!
L’Italia è uno dei paesi europei dove è presente una moderata carenza di iodio, elemento nutrizionale che, se non assunto nelle corrette quantità giornaliere, può avere ripercussioni sulla salute delle persone e degli animali. Il dato è stato reso noto a Pisa, in occasione del primo convegno internazionale della World Iodine Association, promosso dal PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita.
Gli studiosi hanno indicato varie soluzioni per raggiungere la dose giornaliera consigliata di iodio (150-200 µg al giorno), fondamentale per prevenire le malattie legate a una sua carente assunzione attraverso la dieta. Una fra queste è la biofortificazione dei prodotti alimentari e dei prodotti agricoli, che rappresenta un nuovo modo per raggiungere in maniera efficace tutta la popolazione.
Cosa si intende per biofortificazione?
Con questo termine, spiega Attilio Attilio Caligiani, direttore generale della World Iodine Association, si fa riferimento alla possibilità di aumentare la concentrazione di un certo micronutriente, come lo iodio, all’interno di frutta e verdura. Un primo esempio di alimento biofortificato arriva dall'Italia e in particolare dagli studi sulla soia del gruppo di Pierdomenico Perata, rettore della Sant'Anna di Pisa.
La ricerca ha dimostrato che la soia è un'ottima accumulatrice di iodio. Infatti, una sola applicazione fogliare di Iodato di potassio (KIO3), somministrato a bassissime concentrazioni (10 ml di KIO3 10 µM/pianta) durante la fase vegetativa della pianta, si è dimostrata sufficiente per raddoppiare il contenuto di iodio all’interno dei semi di soia, senza alterare il benessere della pianta. Per il suo largo consumo, la soia biofortificata con lo iodio offre una soluzione per raggiungere il corretto approvvigionamento di questo elemento essenziale tanto nella dieta animale, arricchendone quindi anche i derivati come latte e formaggi, quanto nella dieta umana.
La possibilità di integrare l’assunzione di iodio attraverso verdura o frutta biofortificata appare di fondamentale importanza anche per ridurre l’uso del sale iodato, il cui consumo deve essere ridotto.
Un'alimentazione equilibrata
Una nutrizione equilibrata e attenta al fabbisogno di iodio deve essere parte integrante della futura strategia per la salute pubblica post 2020, ma è necessario realizzare linee guida internazionali per fornire indicazioni precise per la standardizzazione dei processi di biofortificazione delle specie di maggior interesse. Una infinita gamma di prodotti a base di soia potrebbe essere immaginata e rappresentare, così, una innovativa forma di approvvigionamento di iodio a basso costo.