Sia gli antichi greci che i romani la conoscevano e ne apprezzavano le qualità medicinali, veniva infatti utilizzata per curare lo scorbuto, le scottature e per via delle sue proprietà altamente diuretiche.
La carota selvatica (daucus carota) appartiene alla famiglia delle umbellifere.
Il termine daucus deriva probabilmente dal greco daycos e daio e significa caldo, bruciante (era considerata una pianta riscaldante). Si tratta di una pianta erbacea biennale, largamente diffusa nei terreni incolti, nei prati e lungo i margini di sentieri e strade e si caratterizza per una radice a fittone di colore biancastro, fibrosa e con un fusto eretto, ispido, scanalato, che può raggiungere fino a un metro di altezza, con ramificazioni allungate.
Le proprietà benefiche
Sia gli antichi greci che i romani la conoscevano e ne apprezzavano le qualità medicinali, veniva infatti utilizzata per curare lo scorbuto, le scottature e per via delle sue proprietà altamente diuretiche.In particolare la carota selvatica:
- Ha un' azione vitaminica, oftalmica, mineralizzante, diuretica, cicatrizzante, depurativa, antinfiammatoria e rinforzante delle difese immunitarie. Per questo è molto utilizzata in ambito erboristico.
- E' ricca di vitamina A ed ha importanti effetti biologici nel corpo umano: esplica infatti una potente azione antiossidante (protegge da varie patologie tumorali, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio e digerente) e di regolazione della funzionalità dei mitocondri (strutture presenti all’interno delle cellule, responsabili della produzione di energia), dei tessuti epiteliali, dell'apparato scheletrico e visivo (stimola la sintesi della rodopsina: il pigmento fotosensibile presente sulle membrane dei bastoncelli della retina che regolano l'acutezza visiva, specialmente quella notturna).
- Continene glutanione, una sostanza che protegge le cellule dall'azione distruttiva dei radicali liberi, stimola la produzione di globuli bianchi e svolge un'importante azione chelante nei confronti di numerosi metalli pesanti, facilitando la loro eliminazione dal corpo. La presenza di glutatione inoltre potenzia l'azione antiossidante delle carota.
Dai semi essiccati, tramite distillazione in corrente di vapore, si estrae un olio essenziale (ricco di carotolo, daucolo, asarone, acido isobutirrico, limonene, pinene) dalle proprietà carminative, aperitive, galattoghe e litontriche (scioglie i calcoli renali). Tale estratto trova impiego:
- in ambito dermatologico: nel trattamento di eczemi, psoriasi, dermatiti
- in ambito cosmetico: miscelato con altri oli vegetali, ha un'azione tonica, antirughe, abbronzante e rigenerante dei tessuti.
In cucina
Dal punto di vista alimentare l’impiego delle radici e delle foglie tenere ha una larga diffusione: nel periodo primaverile vengono consumate crude nelle insalate miste oppure cotte in zuppe e minestre. Le foglie, in particolare, contengono sostanze resinose, sali minerali e vitamina E: consumate crude o cotte oppure tostate e cosparse sulle pietanze, esercitano un’azione diuretica e mineralizzante.
Se si vuole salvaguardare l’aroma e le proprietà vitaminiche della carota, però, è necessario consumarla cruda. Può essere mangiata intera oppure a tocchetti, nelle forme e nelle dimensioni preferite, ed è ottima in insalata, condita con olio o aceto oppure gustata come contorno o come semplice antipasto (in pinzimonio). Cotta a vapore o in acqua, rappresenta un ingrediente strategico per la preparazione di brodi, minestroni, ragù, ripieni, biscotti, torte dolci e salate. È ottima anche conservata anche sottaceto o sottolio.