Tra le piante spontanee che donano benessere a tutto il corpo troviamo i cardi, i carciofi, i getti del luppolo e le prime foglie di erbe di campo come l'aspraggine.
A marzo madre terra inizia a riservarci delle buone sorprese: tante erbe commestibili da raccogliere in mezzo ai prati, utilizzabili in cucina o come rimedi medicamentosi.
Ma prima di dedicarsi alla loro raccolta è indispensabile sapere che:
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non si raccolgono in luoghi poco puliti e inquinati, con possibili contaminazioni di sostanze tossiche;
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evitare aree nei pressi di fabbriche e industrie;
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non raccogliete niente sui cigli delle strade;
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non raccogliere le specie protette.
Ortica
Regina incontrastata della cucina a base di erbe spontanee, l’ortica cresce un po’ ovunque, in luoghi umidi, nei terreni incolti e lungo le strade. Dell’ortica si utilizza tutto, ma in cucina si preferisce raccogliere i cimolini freschi, ancora teneri.
La si beve in tisana per le sue proprietà antianemiche, depurative, diuretiche e ricostituenti. In forma di decotto da frizionare ripetutamente sui capelli, previene la caduta.
Acetosa
Comunemente conosciuta come acetina, erba brusca e ossalina, se ne mangiano le foglie il cui sapore è leggermente acidulo. L’acetosa si può riconoscere dal gambo rosso striato. Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie. È un’erba selvatica ricca di fibre e di vitamine A, B2, C. Inoltre, contiene calcio, ferro, fosforo. Per la presenza di inulina è particolarmente indicato per chi soffre di diabete.
L’acetosa è ottima in insalata cruda, nei risotti o in frittata, soprattutto le cime giovani e tenere.
Dragoncello
Il suo aroma è pungente, molto aromatico e per questo utilizzatissimo in cucina come spezia. Oltre ad essere aromatico, il dragoncello è anche digestivo, stomachico, vermifugo.
Si utilizza, anche essiccato, per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa.
Raperonzolo selvatico
Si mangia la foglia di marzo, ma si trova nei campi tenerissimo anche in febbraio: la radice assomiglia a una carota, è leggermente amarognola ma con retrogusto di nocciola. Le foglie hanno, invece, un gusto leggermente amarognolo e un leggero profumo di bosco. Il raperonzolo ha proprietà disinfettanti e antinfiammatorie, è una verdura molto indicata per i diabetici, è ricco di vitamina C, fibre, proteine e sali minerali.
Le foglie e le radici tagliate sottilmente si gustano in insalata. In alternativa è possibile attendere l’ingrossamento delle radici e consumarle cotte,
Papavero
Il papavero, che cresce un po’ dove gli pare, non è solo bello, ma anche utile in cucina. Si raccolgono i giovani germogli da marzo, i petali e le foglie in piena fioritura, mentre i semi a maturazione avvenuta: i semi sono contenuti in una capsula di forma conica, simile a una campana rovesciata. I semi del papavero si utilizzano per decorare pani, dolci e focacce; le foglie in frittata, pastellate e fritte, zuppe e minestre. Essendo un oppiaceo, va consumato con molta moderazione.
Piantaggine
La piantaggine è una perenne piuttosto comune, identificativa è la sua foglia, lanceolata appunto, di un bel verde brillante, cresce nei campi incolti, ai margini delle strade, intorno a fossati e stagni.
In cucina si impiegano le tenere foglioline di piantaggine crude in insalata, per preparare ripieni di torte salate o pasta fresca, ma anche cotte e condite con olio e limone.
Grespino comune
È un’erba selvatica ricca di fibre e di vitamine A, B2, C. Inoltre, è ricca di calcio, ferro, fosforo. Per la presenza di inulina è particolarmente indicato per chi soffre di diabete.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative e diuretiche.
È un ingrediente imprescindibile delle zuppe di origine contadina dove le foglioline più tenere vengono cucinate nella zuppa friulana Postic, nella Preboggion ligure e nella Minestrella della Garfagnana. Il fusto delle piante giovani si consiglia lessato come asparago. Invece la radice può essere portata a tavola lessata oppure una volta tostata può essere usata come surrogato del caffè.
Tarassaco
Il tarassaco è un depurativo, diuretico, tonico, lassativo eccezionale: le foglie fresche (ma lasciate anche un po’ di radice) si mangiano stufate in padella con olio e aglio e poi condite con limone, in frittata, in zuppa insieme alle ortiche e legumi, in sformati e come ripieno di pasta fresca. I bocci di fiore di sono buonissimi in salamoia.
Valerianella
Una piccola insalatina a ciuffi facilmente riconoscibile chiamata anche songino, gallinella di campo, lattughino, molesino e dolcetta. È ottima gustata fresca in insalata ed ha proprietà depurative, emollienti, lassative e rimineralizzanti.
Silene
La Silene vulgaris o italica si raccoglie in marzo-aprile, per la precisione i germogli. È un’ottima erba spontanea, amarognola e piccante. In Italia centrale è denominata striduli e si mangia saltata in padella con aglio e olio, in frittata, nelle minestre di stagione, ma anche nel ripieno di tortelli saporiti. I germogli di silene sono ottimi bolliti per cinque minuti in acqua, conditi con olio e limoni e serviti d’accompagnamento alle uova lesse.
Viola mammola
Bellissima, profumatissima, indice che la primavera sta arrivando ed è anche buona. Con i suoi fiori profumati potrete fare un ottimo sciroppo dissetante se diluito in acqua, potrete candirli per decorare i dolci, oppure aggiunti nelle insalate primaverili.
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