Secondo studi recenti, il dolcificante più utilizzato al mondo influirebbe negativamente sulle potenzialità del nostro cervello. Lo zucchero, nel parere degli studiosi, sarebbe tra i principali responsabili di perdita della memoria e difficoltà di concentrazione. Scopriamo perché...
Diabete e Alzheimer: un legame pericoloso
Recentemente, il settimanale “New Scientist” ha pubblicato una ricerca dal titolo “Cibo per la mente. Quello che mangi potrebbe uccidere il tuo cervello”. Lo studio presenta i risultati delle ultime analisi in merito alla relazione tra il Diabete di tipo II e la malattia di Alzheimer.
Secondo tale rapporto, le due patologie sarebbero accomunate dal fattore di resistenza all’insulina, una somiglianza tanto forte da definire il morbo di Alzheimer come “diabete di tipo III”, la cui azione negativa si ripercuoterebbe direttamente sull'area cerebrale.
Una dieta troppo ricca di zuccheri contribuirebbe, dunque, alla formazione di placche amiloidi responsabili del danneggiamento di attività mnemoniche e di orientamento.
L'obesità aumenta il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer
In un'intervista rilasciata al settimanale “Panorama”, Marta Di Carlo (ricercatrice di Neuroscienze presso l’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del CNR di Palermo) spiega l'importanza dell’insulina per la sopravvivenza cellulare. La malattia di Alzheimer interagisce negativamente, determinando la morte delle cellule. Nei casi di diabete, l'organismo non riesce a contrastare la perdita cellulare. Il corpo, sensibilmente danneggiato, è così esposto a un duplice rischio: l'aumento di peso, tipico dell'obesità, e la perdita di memoria, sintomo più evidente della sindrome di Alzheimer.
Glicemia alta, non sottovalutarla!
Un ultimo studio, effettuato da ricercatori statunitensi e svedesi, pubblicato sulla rivista “New England Journal of Medicine” ha confermato la stretta relazione tra i valori di glicemia e lo sviluppo di demenza. Indagini empiriche hanno hanno infatti dimostrato che, nei casi di diabete, la percentuale di rischio per lo sviluppo della demenza supera notevolmente le condizioni attestate in pazienti sani. In particolare, il maggiore o minore rischio di deficit mnemonico corrisponderebbe direttamente al livello medio di emoglobina glicata.
Un'alimentazione sana garantisce un'ottima attività cerebrale
Questi risultati dimostrano la stretta correlazione tra patologie cerebrali e difficoltà nel metabolismo degli zuccheri, largamente provocato da un’alimentazione sbilanciata.
Controllare e regolare i livelli di glicemia insulina risulta dunque fondamentale. Un'alimentazione a basso indice glicemico garantisce un'effervescente attività cerebrale e, più in generale, la salute dell'intero organismo!