Sono molti i pesticidi e i prodotti per l'agricoltura che rovinano la freschezza degli alimenti. I residui di tali sostanze sono fortemente dannosi per la salute dell'uomo. In alcuni casi, quindi, è meglio scegliere alimenti biologici: ecco dunque alcuni consigli per aiutarti nella spesa!
Pesticidi, vantaggi e rischi
L'utilizzo di prodotti chimici utili a difendere le colture da malattie e parassiti è un'abitudine piuttosto frequente in agricoltura, ma presenta importanti rischi per la salute dell'uomo. Entro determinati dosaggi, tali sostanze sono legali, ma non per questo innocue.
Numerose ricerche scientifiche ne hanno dimostrato la pericolosità: tra le conseguenze più gravi, alcune malattie professionali degli agricoltori come l'insorgenza di tumori e morbo di Parkinson. Allo stesso modo, gli effetti dei pesticidi assunti con l'alimentazione destano preoccupazione: secondo l'Istituto di Sanità italiano, le ricadute dei fitofarmaci sull'equilibrio ormonale interessano e debilitano la capacità riproduttiva dei soggetti.
La frutta biologica
Tra gli alimenti più trattati con pesticidi figurano soprattutto frutta e verdura. In particolare:
- Mela: in assoluto, il frutto più a rischio. Studi chimici hanno rilevato fino a 40 tipologie di pesticidi differenti utilizzati per la coltivazione e rimasti sul frutto, sotto forma di residui tossici.
- Uva: su scala mondiale, il livello di contaminazione da pesticidi sull’uva si attesta intorno al 70%, con una trentina di prodotti chimici diversi.
- Arance e limoni: spesso utilizzati con la buccia, se biologici non presentano alcun rischio di contaminazione da pesticidi e sono maggiormente ricchi di sostanze nutritive e vitamina C.
- Pesche: altro primato negativo, le pesche sono tra i frutti più trattati, che presentano più residui di pesticidi sulla buccia.
I Cereali integrali
I residui di pesticidi e sostanze nocive si concentrano sulla parte esterna del chicco, determinando un pericolo per la salute dei consumatori. L'Inran (“Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione”) ha condotto uno studio dal titolo “Valutazione di possibili rischi connessi alla presenza di eventuali contaminazioni in produzioni convenzionali e biologiche attraverso degli indicatori precoci e sensibili” dimostrando che, contrariamente alle farine provenienti dalle pratiche convenzionali, le farine biologiche non contengono molecole in grado di danneggiare la risposta immunitaria e sono dunque da preferire.
Soia e derivati
Il tofu, la farina, il tamari: tutti potenzialmente fonti di ogm, poiché derivati da coltura geneticamente modificata. Uno studio pilota americano ha riscontrato tracce di glifosato, un pesticida associato alla della soia ogm, nel latte materno e nelle urine dei consumatori. L’erbicida, dunque, sembrerebbe adattarsi al corpo umano accumulandosi in esso. L'agricoltura biologica vieta l’utilizzo di organismi geneticamente modificati in tutta la filiera, dal campo al punto vendita.
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