Pianta sacra originaria dell'Africa, produce frutti simili alla carruba dall’aroma gradevole e rinfrescante.
Il tamarindo (Tamarindus), conosciuto anche come dattero dell’India, è un albero da frutto esotico, largamente diffuso nelle zone tropicali. In particolare, viene coltivato in alcuni paesi dell’Asia, come l’India, il Bangladesh, lo Sri Lanka, la Thailandia e l’Indonesia, in America centrale, ad esempio in Costa Rica, e in alcuni paesi dell’Africa occidentale.
È un sempreverde appartenente alla famiglia delle leguminose in grado di raggiungere fino a 30 metri di altezza e di crescere anche in terreni molto poveri.
Il frutto del tamarindo è un legume: un baccello dalla forma simile a una salsiccia, lungo circa 10 cm, di colore marrone chiaro o verde e contenente alcuni semi circondati da una polpa di colore marrone scuro che costituisce il 55% dell’intero frutto.
Come utilizzare il tamarindo
La parte più utilizzata del frutto è proprio la polpa, dal gusto acidulo, che viene utilizzata per speziare vari piatti, dalle patate, al riso, alla Sambhar, una zuppa indiana di verdure e lenticchie. Inoltre, è l'ingrediente di diverse salse o viene utilizzata per la produzione di una bevanda rinfrescante molto diffusa in Sicilia.
Tutte le parti del tamarindo, dal baccello ai semi e alla polpa, ricchi di proteine e flavonoidi, hanno un elevato valore nutrizionale. Per questo è un alimento molto diffuso nelle zone più povere mondo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che questo frutto esotico può essere considerato una fonte di tutti gli amminoacidi essenziali, a eccezione del triptofano. Il suo consumo, inoltre, apporta una buona quantità di nutrienti e in particolare di fibre. In più, contiene magnesio (100 g di tamarindo apportano un quantitativo di magnesio pari al 40% della quantità giornaliera consigliata), ferro, potassio e fosforo (100 g contengono circa il 19% del fabbisogno medio giornaliero).
Proprietà del tamarindo
Grazie alle sue proprietà benefiche, il tamarindo è ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale dei paesi tropicali. In particolare le proprietà del tamarindo lo rendono adatto all’utilizzo in caso di problemi di digestione e a livello gastrico.
Ha, inoltre, buone proprietà lassative ed è un ottimo regolatore intestinale grazie alla presenza di acidi organici all’interno della sua polpa.
Ecco le sue principali proprietà:
- lassativa: grazie al contenuto di potassio, acido tartarico e acido malico delle foglie, che vanno consumate in infusione;
- antidiarreica: la polpa di tamarindo e la sua radice vengono utilizzate nella medicina tradizionale per il trattamento della dissenteria;
- antiossidante: uno studio del 2012 ha dimostrato che il suo consumo ha un effetto positivo nei confronti di alcune patologie tumorali, grazie al contenuto di acido ellagico, clorogenico, caffeico e di alcuni diversi flavoni;
- antimicrobica: il principio attivo contenuto nei semi, la tamarindina, svolge un’azione antinfettiva e antibatterica efficace contro alcuni virus e batteri e agenti patogeni come la salmonella e l'escherichia coli;
- antidiabete: il consumo di questo alimento sembra ridurre la glicemia e il livello di colesterolo ematico.