Lottare contro l’obesità significa anche combattere la disapprovazione sociale e la discriminazione ingiustificata a danno delle persone affette da obesità.
Questa settimana, precisamente l’11 ottobre si è celebrata La Giornata Mondiale per l’Obesità.
L'obesità colpisce, solo in Italia, 6 milioni di persone e sono 22 milioni di italiani sovrappeso, per un costo un costo annuo stimato in 9 miliardi di euro.
L’obesità ha molti risvolti e sebbene se ne faccia un gran parlare, talvolta alcuni aspetti sono sottovalutati: è il caso dello “stigma del peso”, una delle ultime forme di discriminazione socialmente accettate. La discriminazione basata sul peso è un'esperienza fin troppo comune e stressante che può avere effetti negativi sulla salute fisica e psicologica della persona che la subisce.
Se vogliamo porre fine allo stigma dell’obesità dobbiamo tutti accrescere la consapevolezza e la nostra conoscenza sull’impatto di questo fenomeno.
“Le convenzioni sociali e le rappresentazioni mediatiche dell'obesità rafforzano stereotipi della patologia che alimentano lo stigma del peso e della persona. È fondamentale che i media, le istituzioni, l’opinione pubblica e gli stessi operatori sanitari adeguino il linguaggio e le immagini utilizzati sull’obesità e che ritraggano essa in modo corretto e accurato, trattandola per quello che è una malattia e non un problema estetico”.
Le azioni da intraprendere secondo la WOF
La Word Obesity Federation suggerisce alcune azioni per ridurre lo stigma nei confronti delle persone con obesità:
- Abbandonare l’uso di immagini negative e linguaggi non adeguati. Per esempio utilizzare il termine persone con obesità e non persone obese, così come le immagini che accompagnano le notizie non dovrebbero ritrarre negativamente le persone con obesità.
- Dovrebbero essere adottato dal governo un approccio integrati in diversi settori che dovrebbe comprendere:
- Politiche a favore di una migliore disponibilità e accesso a cibo nutriente riducendo la commercializzazione di opzioni meno sane.
- Protocolli di pianificazione che migliorino gli ambienti urbani, assicurando che sia percorribili a piedi e abbiano spazi verdi adeguati così da favorire più attività motoria.
- Iniziative contro la discriminazione sui luoghi di lavoro e contro il bullismo nelle scuole.
- Instaurare una relazione positiva, realistica e solidale tra medico e paziente. Migliorare l’efficacia delle cure anche attraverso l’uso di un linguaggio appropriato come “alto BMI” e “peso” preferibili a parole come “obeso” e “sovrappeso”. Anteporre la malattia al paziente, usando espressioni come “hai l’obesità” al posto di “sei obeso”.
Bioimis combatte la battaglia contro l'obesità
Il nostro impegno è anche contribuire alla sensibilizzazione sul tema obesità con la consapevolezza che il primo passo per la lotta a questa problematica è diffonderne la conoscenza e la consapevolezza, così come gioca un ruolo determinante la prevenzione.